Vanni Capuano. Foto: Gabriele Fanelli

Quanti sanno cos’è un “meme”? Sicuramente pochi sarebbero in grado di darne una definizione precisa. Eppure, fino a qualche tempo fa, a Francavilla si memava forte: Francavillae, per l’appunto, era una pagina Facebook frequentatissima da tutti, appassionati di meme e non. Ho intervistato Vanni Capuano, uno degli ideatori e amministratori della pagina, per parlare di meme, di gruppi WhatsApp di famiglia e dell’estetica cringe che caratterizza i francavillesi.

Definisci la parola “meme”.

Il meme è una specie di vignetta, tendenzialmente satirica, che ritrae ed esaspera delle situazioni di vita quotidiana, principalmente con lo scopo di far ridere o di lanciare un messaggio. Non è facile dare una definizione unica, perché negli anni si è evoluto parecchio e continua a farlo molto velocemente.

Quale può essere un tratto comune a tutti i meme?

Il meme è un contenuto anarchico, libero: un tratto comune non esiste perché ce ne sono tantissimi tipi, da quelli più “imballati” a quelli politicamente scorretti.

Cosa cambia tra un meme e una vignetta? 

Il meme è un’evoluzione della vignetta, che si è adattata alla tecnologia e ai tempi comici che ci sono oggi. Una differenza è che il meme non parte da un disegno inventato, ma da un’immagine che già esiste: è un adattamento della realtà, che viene fotografata e messa su internet. Il meme è libero e quindi puoi attingere da qualsiasi cosa per far ridere: se a te viene in mente qualcosa e non sai disegnare, puoi crearlo lo stesso – basta saper usare un minimo il computer. 

Invece cos’è il cringe?

Letteralmente, cringe significa “imbarazzo”. Tradotto in meme, è l’equivalente del “Buongiornissimoooo kaffèèèèè?’’11!”. Ad esempio, parlando di Francavilla, Lo Iucculone è una pagina cringe, come anche Canale Reale. Ci sono poi pagine che sono cringe involontariamente, tipo Lo Strillone News: alcune grafiche che utilizzano richiamano involontariamente quell’estetica. Ma il cringe può riguardare tantissimi rami dell’internet, non solo i meme.  

I gruppi WhatsApp sono diventati il mezzo più utilizzato per condividere e diffondere i meme.

Sì! Tutte e tutti facciamo parte di un gruppo WhatsApp di famiglia: ogni giorno, un cinquantenne si sveglia e pubblica una foto con un angioletto che ha in mano una caffettiera, oppure un Padre Pio con gli occhi a cuoricino, o ancora un Gesù vestito da carabiniere che dice “Anche io proteggo i nostri figli”.

E converrai che sono gli over 50 i memers più compulsivi!

Esatto, ma con le dovute distinzioni. I meme degli over 50 si dividono sostanzialmente in tre categorie: religione, famiglia, erotismo. È interessante l’interconnessione fra queste tre categorie: la stessa persona che pubblica il meme del buongiornissimo o di Padre Pio nel gruppo WhatsApp di famiglia, segretamente nel gruppo degli amici del calcetto pubblica meme contenenti nudo. In questo caso non viene più creato per far ridere, ma per interagire con altre persone. 

Che ruolo hanno i gruppi WhatsApp nella vita delle persone?

È come se i gruppi WhatsApp fossero diventati delle piazze virtuali, dei luoghi dove ritrovarsi (e questa cosa l’ho percepita soprattutto durante il lock down). In questi contesti, il meme diventa un modo per far ridere i tuoi amici, per creare un dibattito: in una parola, socializzare. È un modo per coltivare i rapporti umani in una società tecnologica. 

Servono dei requisiti particolari per diventare un vero memer?

Ad oggi, il meme è alla portata di tutti: chiunque può crearne uno, che sia divertente o no. La mia teoria è che i meme viaggino ad una velocità quattro volte maggiore rispetto alla realtà: se fino a qualche tempo fa ci facevano ridere quelli con personaggi più datati, le cose che ci fanno ridere oggi sono collegate a persone o situazioni più vicine alla nostra epoca. Pensa al meme di Gerry Scotti che si lancia dal bancone di Striscia la notizia e lo sfonda, o a quelli su Gerry Calà e Ezio Greggio. La mia domanda è: su cosa memeremo domani? 

Come definiresti una persona che crea i meme?

Un disadattato. Una persona che ha visto tantissima spazzatura in giro, che l’ha introietta e trasformata o in un contenuto che ritiene di qualità, oppure in altra spazzatura.

E cosa pensi delle pagine Facebook francavillesi che pubblicano meme?

Chi crea meme a Francavilla oggi per me non fa ridere. Ne vedo solo di scontatissimi, che riguardano soprattutto la politica ma che non sono mai graffianti. Se fa ridere veramente chi è preso di mira, chi lo ha creato ha miseramente fallito. Se tu pubblichi una foto degli amministratori in fila, e poi ci aggiungi un tizio con un fazzoletto in mano – e deduci che il riferimento sia al gioco del fazzoletto – il politico ride perché è compiaciuto, non perché sta prendendo la foca. In quel caso, hai fallito. La domanda è: perché quelle pagine continuano a fare meme? 

Dicci di più.

Lo Strillone è una pagina totalmente cringe: le foto che utilizzano sono le prime che escono tra i risultati di Google, e si ripetono ciclicamente. Lo Iucculone è una pagina ancora più meschina, perché chi la gestisce vuole prendere in giro lo Strillone ma non è in grado di farlo. I meme sono tutti uguali: il livello di ilarità è quello di Pippo Franco al Bagaglino. Fatto ancor più grave, penso che non capiscano neanche il senso delle basi dei meme che utilizzano. Grazie a Dio non postano più nulla! Canale Reale, invece, è il Ned Flanders dei meme: eccessivamente politically correct, spara sempre nel mucchio oppure se la prende con i più deboli. Quando provano a memare sugli amministratori, invece, è evidente il tentativo di non offendere nessuno. Anzi, ottengono puntualmente il risultato contrario. È la pagina più patetica tra le tre!

Perché non fai più Francavillae?

Non faccio più Francavillae perché non avevamo più voglia di memare e, al tempo stesso, non volevamo che i contenuti perdessero di qualità. In sintesi, non volevamo diventare come Lo Iucculone.

Ma non ti capita di provare nostalgia e di voler tornare a creare meme su Francavilla?

No, lo escludo categoricamente. È un progetto che è giunto al termine, ci siamo divertiti molto ma oggi non sarebbe più la stessa cosa. Oggi li faccio per pagine specifiche e per la mia squadra di calcio al Monday nights, i K Maron, insieme a Massimiliano. Gestire una pagina tipo Francavillae stava diventando troppo impegnativo, e se i meme diventano un lavoro perdono la loro ragione d’essere!

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